biography

oreste rossi

"Il segno, il suo misterioso snodarsi come cifra conoscitiva della realtà è ciò che spinse Oreste Rossi ad iniziare la sua carriera artistica maturando la sua vocazione a contatto col fertile mondo artistico letterario di Albisola con il candore, lo stupore e lo sgomento dell’autodidatta.
Nella sua pittura il centro focale è sempre stato la figura umana anche se ormai nel suo lungo itinerario artistico il segno si è fatto via via più asciutto, meno realistico, con sempre più tratti di deformazione surreale in una sorta di combattimento tra la liberazione della fantasia e l’esigenza di restare fedele alla rappresentazione corporea, ricercando sempre un filtro da opporre alla fugacità dell’esistenza, un tratto non deperibile che si riscatti e si illumini, un segno fecondo di comunicazione tra uomo e uomo."
Silvio Riolfo Marengo


"Chi, accostandosi all’opera pittorica di Oreste Rossi, cerchi di scoprire dall’artista qualcosa di più del suo mondo ponendogli domande sulle linee vorticose, i dinamismi nervosi e violenti che caratterizzano il suo tratto, otterrà solo un sorriso e la risposta: “Si, forse, chissà…”.
Timido e riservato, determinato nel suo percorso pittorico che sperimenta e arricchisce nel duro e tenace lavoro nel laboratorio di via Grosso ad Albissola, Rossi cela in sé un universo di emozioni che solo in parte traduce attraverso la pittura, preservando integra quella parte di mistero che un giorno libererà, in un’esplosione, volgendo verso un percorso astratto che da anni lo tenta, ma da cui l’artista si ritrae con un po’ di timore. Le sue opere, ormai da tempo, anelano al superamento di un linguaggio figurativo che sembra spesso imprigionare più che ritrarre i suoi soggetti. I corpi, i volti, gli alberi, ma anche gli oggetti di vita quotidiana, sembrano “condannati” a essere contenuti in un involucro, una “forma”, pronta a esplodere da un momento all’altro per disintegrarsi e generare un moto nuovo dove tutto sarà messo in discussione."
Silvia Campese


"Avevo perso di vista Oreste Rossi, per un periodo lungo, di anni. Poi un incontro.
E per ritrovare l’artista è bastato “ascoltare” un fraseggio di matita, posare lo sguardo su un foglio perché la sua voce sgorgasse intatta dalla mia memoria dove la sua pagina era rimasta ben ripiegata e custodita. E quella lontana prima pagina, apprezzata e ammirata per un timbro di alta qualità e personalità, si è immediatamente legata alle pagine recenti che Oreste Rossi mi porgeva sul suo tavolo di lavoro. La meraviglia è tornata con la freschezza di quella iniziale lettura. Ma rinvigorita. Perché i disegni che mi passavano sotto gli occhi non erano più una sorpresa: erano sorprendenti. Ciò accade quando l’artista conserva un punto di forza riconoscibile in quanto autentico, netto, persuasivo, assoluto. Una marca inconfondibile.
Il grande talento di Oreste Rossi è il disegno. E senza concedersi facilitazioni o scorciatoie, Oreste Rossi non si è accontentato del suo talento, non se ne è compiaciuto, non vi si è adagiato, ha continuato a metterlo alla prova, ad interrogarlo, quasi ad incalzarlo, per chiedergli rinnovate manifestazioni di vigore. Nel persistere di un sodalizio così tenace, il talento si rigenera. E il pubblico, di fronte all’opera, percepisce l’energia e la sincerità della voce."
Maria Teresa Castellana